Sicuramente apprezzabile il tentativo di colmare un vuoto legislativo che si protrae da troppo tempo.
1) La fascia d’età molto ampia è una ricchezza: tuttavia si potrebbero porre alcune questioni sulla capacità di rappresentanza degli interessi di ciascuna fascia d’età all’interno del Forum Regionale. Pensiamo ai quindicenni e ai loro bisogni e a quelli dei quasi trentenni. A garanzia di ciò riteniamo importante una definizione di criteri equi di rappresentanza.
2) Quale strumento di partecipazione viene individuato un Forum Regionale: oltre a quanto sopra espresso, non vengono individuate né le modalità di partecipazione (da quante persone composto? Esisterà un numero minimo ed uno massimo? I rappresentanti saranno nominati dall’esecutivo o dall’assemblea? Come verrà elaborato il regolamento – di cosa terrà conto la Giunta regionale? Ecc), né la rilevanza dei pareri che vengono espressi (funzioni consultive e di verifica: su cosa e con quale peso nel caso di valutazioni non positive?). In particolare, ci chiediamo come sarà possibile garantire l’equità della rappresentanza di piccole associazioni o addirittura delle aggregazioni giovanili, a fronte di associazioni quali ACLI, ARCI, AGESCI e associazioni partitiche. Infine non è espresso se il legame tra Forum Regionale e Forum locali (partecipa di diritto una rappresentanza territoriale? Le associazioni partecipano al locale e solo i nominati al regionale o possono accedere direttamente al regionale?).
3) Emerge sostanzialmente una strutturazione rigida e piramidale del Forum. Ci chiediamo come possa tenere conto delle modalità e dei tempi della partecipazione giovanile (giovani dai 15 ai 25 anni!), della loro mobilità. Soprattutto ci appare come una struttura imposta dall’alto e che non parte dal basso, indagando e conoscendo le realtà dei territori: ci chiediamo quale tutela avranno le realtà come il Forum Giovani di Udine di mantenere la propria identità e autonomia (la legge regionale non arriva in un tempo 0, in cui nulla è stato fatto prima!). Non vorremmo che i Forum locali venissero privati della propria autonomia propositiva.
4) Il tema della rappresentanza e della specificità dei territori. Ci chiediamo che la dimensione territoriale assuma specifica rilevanza, nel rispetto delle identità di un territorio regionale ampio e complesso, i cui giovani ne sono espressione attiva e attenta. Temiamo il rischio di un piccolo parlamento in regione, che non consente di avvicinare e avvicinarsi alle realtà locali. Saranno sufficienti i Forum locali a garantire ciò? (pari dignità di rappresentanza tra i territori e tra le città e realtà minori).
5) Appare purtroppo assente una proposta a livello di politica del lavoro e dell’occupazione giovanile.